Esperienza performativa "Nutrire dio"
maggio 13, 2025
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Dioniso, Baccanti, Giuliano Scabia #
In collaborazione con i Corsi di Laurea DAMS e Scienze dello Spettacolo dell’Università di Firenze.
Cosa significa nutrire? Dare la vita. La vita a un dio? L’uomo dà la vita a un dio? Sì. Un dio per esistere ha bisogno di essere ricordato, lodato, cantato, ballato
Giuliano Scabia, Nutrire dio — Quaderno di Drammaturgia dell’Università di Bologna
Giuliano Scabia, durante i quattro corsi di Drammaturgia pratica che dedicò allo studio della figura di Dioniso, amava spesso chiamare una parte rilevante del lavoro di studio e comprensione del testo: ‘leggere e scrivere con il corpo’. Un’intuizione feconda di come sia possibile giocare il gioco del teatro — to play — per rendere ogni testo teatrale vivo e attuale innanzitutto per se stessi, anche quando quell’opera arriva a noi da epoche remote.
Dal 1° al 5 luglio, ci si immergerà in quell’esperienza, (ri)avvicinando Dioniso attraverso il gioco teatrale: gioco vitale, esperienza totale del corpo, della voce, del movimento, del canto e del ballo. Saremo guidati dagli appunti che Giuliano Scabia ha raccolto durante quell’esperienza, in cui Dioniso venne studiato e avvicinato come figura delle alterazioni dello stato di coscienza, rivelando un’immagine inedita, sconvolgente, del tutto inaspettata del dionisismo.
Gli incontri — previsti al MAD (Piazza delle Murate, Firenze) — sono aperti, non è necessaria avere precedenti esperienze teatrali, bisognerà invece avere con sé una copia del testo delle Baccanti. Ci si avvicinerà alla figura di Dioniso avvalendosi il più possibile dal lavoro che Giuliano Scabia svolse con i partecipanti ai suoi corsi, ripercorrendo alcuni tra i “giochi teatrali” che vennero ideati e svolti. Ci saranno esplorazioni del movimento, della voce, del canto, del ballo, della musicalità, dei ritmi, dei significati, delle suggestioni, delle immagini racchiuse nel testo di Euripide, in un’esperienza di lettura completamente performativa: una lettura col corpo, svolta sia individualmente che unendo i corpi in momenti di coro, di canto e ballo.
Ogni giorno il lavoro sarà focalizzato su una questione diversa:
- avvicinamento a Dioniso
- il coro delle cerve
- la mania
- la salita al monte
- l’eudamonìa
(poi forse alla fine ci sarà un gran colpo di scena)
A cura di Gianfranco Anzini.
Parole chiave: ascolto, corpo-anima, respiro, animalità, sintonia.
Al MAD, dall’1 al 5 luglio ore 10:00–13:00. Necessaria una copia del testo di Euripide: Baccanti. È consigliato vestire con abiti leggeri e calzature comode.

Maurizio Conca

Gianfranco Anzini, regista e documentarista, tra il 1987 e il 2001 ha partecipato ai corsi di Drammaturgia pratica del professor Giuliano Scabia. Nell’ambito di una crescente collaborazione con la cattedra, nel 1993 ha ideato e condotto il seminario L’occhio di Galileo e il cannocchiale di Brecht (su Galileo Galilei personaggio storico e Galileo personaggio di Bertolt Brecht), organizzato congiuntamente dalle cattedre di Drammaturgia e di Storia della Scienza. Per la cattedra di Drammaturgia, nel 1999 ha ideato e condotto, assieme ad Aldo Jonata, il laboratorio teatrale Banda Godot, una ricerca biennale sulla musicalità in Aspettando Godot di Samuel Beckett, che nell’ottobre del 2004 è approdata al Conservatorio di Pescara come attività didattica integrativa per gli studenti musicisti. Nel biennio 2004–2006 ha tenuto al DAMS di Bologna una docenza a contratto sull’esplorazione performativa dello sciamanesimo siberiano: Recitar sciamani (anno accademico 2004–2005) e Sciamani - Horse (anno accademico 2005–2006).